Bologna, le biblioteche aperte di sera come cura antidegrado per via Zamboni
In quattro sedi, entro fino anno, si studierà fino a mezzanotte: da domani il nuovo orario alla “Cicu”
Di giorno si prendono i libri in prestito, e si mettono in un carrello col proprio nome. Volumi pronti per essere sfogliati dopo cena, quando si torna sui libri per preparare l’esame e il bibliotecario non c’è più. Immagina così la biblioteca aperta sino a mezzanotte, nel cuore della cittadella universitaria (e dello scontro su piazza Verdi), Guglielmo Pescatore. “E così sarà: renderemo possibile anche l’accesso ai volumi, in assenza dei bibliotecari, a costo zero “, anticipa il presidente del sistema bibliotecario d’Ateneo. Nel frattempo le biblioteche universitarie aprono le porte anche di notte.
Cultura contro degrado. Studio contro “cicchetto”. Il progetto annunciato dal rettore prima dell’estate fa il primo passo. Da domani passa ad orario lungo, dalle 9 del mattino a mezzanotte, la biblioteca dei giuristi intitolata ad Antonio Cicu, in via Zamboni 27-29: accesso tramite badge, cinquanta presenze al giorno ammesse, 250mila monografie e tremila riviste a disposizione. A fine mese allungheranno l’orario sino a mezzanotte anche la sala studio di palazzo Paleotti e la Biblioteca di discipline umanistiche, in via Zamboni 36, già aperte da alcuni anni sino alle 22. Infine, entro l’anno, è prevista l’apertura notturna anche della Bigiavi, la biblioteca di Economia che si affaccia su via Belle Arti.
In tutto, circa mille posti per stare sui libri sino a mezzanotte lungo via Zamboni, dove già alla sera gli studenti si ritrovano, tra studio e bivacco, alla biblioteca degli umanisti. Qui l’allungamento dell’orario sarà fatto quando arriveranno gli accessi controllati. “Sarà così per tutte le biblioteche che apriamo alla sera: gli studenti hanno già il tesserino, stiamo mettendo a punto una tessera per i cittadini iscritti nelle biblioteche comunali”, spiega Pescatore. All’ingresso apparirà anche, su un tabellone, il numero di posti liberi. L’operazione costerà all’Ateneo 200mila euro l’anno per i servizi di guardiania affidati a Coop Service. “E’ una richiesta degli stessi studenti: avere più spazi dove studiare. Ma è anche la nostra risposta al degrado della zona: non vogliamo la desertificazione, ma offrire più servizi di qualità”, conclude il professore.
Tra le novità, anche l’avvio del prestito “circolante”: in qualsiasi biblioteca, universitaria e metropolitana, sarà possibile chiedere libri in prestito. Il rettore, domani alle 19.30, sarà presente al taglio del nastro al “Cicu”, con l’assessore alla cultura Bruna Gambarelli e Giusella Finocchiaro, la presidente della Fondazione del Monte che ha sostenuto il
progetto su via Zamboni, biblioteche compreso, con 114mila euro. “Così siamo più internazionali, all’estero è normale avere biblioteche aperte alla sera”, commenta la giurista. “Ora speriamo che l’orario serale si diffonda nelle altri sedi universitarie”, chiede Davide Leardini, vicepresidente del consiglio studentesco. Ora, fuori da piazza Verdi, solo a Medicina si può studiare alla sera, ma sino alle 21.
Fonte: La Repubblica
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