Bologna, 9 settembre 2023, ore 20: Accadde in città. I luoghi, imperdibili, del centro storico, bolognese…

accadde_in_cittaPiccola, accogliente, antica e moderna, Bologna si scopre a piedi, passeggiando sotto ai suoi portici, volgendo il naso all’insù, per ammirare la meraviglia delle sue Torri Medievali.

La visita ai monumenti più rappresentativi della città, con il racconto delle tante identità e delle storie che la attraversano.

IMG20230430154330PRIMA TAPPA: Piazza Maggiore
È il cuore pulsante della città di Bologna, luogo che ha visto succedersi storia, manifestazioni, eventi, lotte e che è stato parte integrante dello sviluppo della città.
Circondata da alcuni fra gli edifici più antichi di Bologna, Piazza Maggiore è un simbolo e uno degli esempi più antichi del concetto di piazza in Italia.
È il cuore pulsante della città di Bologna, luogo che ha visto succedersiIMG20230430151140 storia, manifestazioni, eventi, lotte e che è stato parte integrante dello sviluppo della città.
Circondata da alcuni fra gli edifici più antichi di Bologna, Piazza Maggiore è un simbolo e uno degli esempi più antichi del concetto di piazza in Italia. Costruita a partire dal 1200, fu uno dei primi esempi di piazza nella nuova accezione che il termine prese subito dopo la caduta dell’Impero Romano. Fino a quel momento i luoghi di aggregazione, di ritrovo e di scambio erano i fori e le basiliche.
I cittadini sentirono il bisogno di avere un luogo in cui mercanteggiare e ritrovarsi IMG20230402104036e scelsero questo punto della città, che divenne quindi una zona nevralgica. All’epoca la città contava circa 50.000 abitanti: tutti dovevano avere la possibilità di assistere agli eventi pubblici e per questo venne scelta quest’area che, grazie alle demolizioni delle costruzioni precedenti, divenne grande abbastanza per accoglierli tutti. Anche se la costruzione della piazza iniziò nel 1200, essa prese la forma che mantiene attualmente a partire dal 1400. Inizialmente non aveva l’appellativo di Piazza Maggiore: da metà ’800 fino al 1943 fu intitolata a Vittorio Emanuele II; dal 1943 al 1945 fu Piazza della Repubblica; dal 1945 è stata denominata con il nome con cui oggi è conosciutissima.

277746656_10159634250993382_2687446381666192989_nSECONDA TAPPA: Archiginnasio
Riccamente decorato e posizionato nel cuore del centro storico, il Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna è capace, a distanza di secoli, di raccontare la sua storia in modo attraente e generoso. Nelle sale cinquecentesche si respira tutta l’atmosfera della Bologna città di cultura, studio e università, caratteristiche che ancora oggi contraddistinguono la capitale emiliana. Il Palazzo dell’Archiginnasio fu fatto costruire dal Cardinale Borromeo; il progetto venne affidato all’architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. I lavori durarono dal 1562 al 1563, anno in cui il palazzo fu inaugurato e divenne centro unitario dell’insegnamento delle diverse discipline universitarie (che fino a quel momento si svolgevano in varie sedi).
L’edificio venne gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: nel 1944 una277985868_10159634250988382_4162197467185262459_n bomba centrò l’edificio, e alcune parti (come il Teatro Anatomico) sono state ricostruite nel dopoguerra.
Il palazzo ha una struttura a due piani, con portico anteriore e cortile centrale, nel quale si trova la Cappella di Santa Maria dei Bulgari. All’interno, si possono apprezzare numerose statue lungo le pareti, che rappresentano medici dell’antichità e della contemporaneità. Particolarmente pregevole è il Teatro Anatomico, dalla forma ad anfiteatro, con pareti in legno d’abete e raffinato soffitto ligneo a cassettoni.
Il Palazzo dell’Archiginnasio rimase sede dell’Università fino al 1803, e dal 1838 ospita la Biblioteca Civica.

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TERZA TAPPA: Basilica di San Petronio
La Basilica di San Petronio, dedicata al patrono cittadino (ottavo vescovo di Bologna dal 431 al 450), è la più grande e importante chiesa bolognese (m 132 di lunghezza, 66 di larghezza totale, 47 di altezza). Nel 1514 Arduino degli Arriguzzi propone un nuovo modello a croce latina che avrebbe superato in grandezza la chiesa di San Pietro a Roma. Secondo la leggenda Pio IV bloccò la realizzazione di questo sogno megalomane, sollecitando i lavori per la costruzione dell’Archiginnasio. Anche la facciata rimase incompiuta. Celebre fu la Cappella musicale petroniana il cui il simbolo più prestigioso è un organo tuttora funzionante, costruito attorno al 1470 da Lorenzo da Prato: il più vecchio alIMG20230610205106 mondo ancora in uso. L’interno del tempio, benché costruito in diverse epoche, ha un mirabile senso classico, lontano quindi dal gotico oltremontano. È diviso in tre navate sorrette da dieci piloni a nervatura poligona, sui quali si slanciano gli archi e le volte: le campate della navata maggiore sono a pianta quadrata. Il Sole, simbolo dell’antica divinità è presente anche all’interno della chiesa: si tratta della meridiana che attraversa il pavimento della navata sinistra.
Schermata 2022-10-10 alle 18.37.47Realizzata dall’astronomo Gian Domenico Cassini nel 1655, coi suoi 66,8 metri è la più lunga del mondo. Indica con sorprendente precisione il mezzogiorno solare, al punto che si narrache i vecchi orologiai di Bologna andassero in San Petronio per regolare gli orologi. Una delle particolarità è che non è una linea d’ombra a indicare l’orario come nelle meridiane tradizionali, ma un cono di luce che ricorda la figura del Sole. Una leggenda vuole che visitare la meridiana sia di buon auspicio per gli innamorati, in quanto periodicamente proietta un’immagine a forma di cuore.

IMG20230401102951QUARTA TAPPA: Piazza e Basilica di Santo Stefano
Dove anticamente sorgeva il Tempio di Iside, si trova ora il complesso di Santo Stefano e, sebbene il termine “complesso” possa sembrare più adatto ad una costruzione recentissima, non ne esiste uno migliore per indicare un insieme di diverse chiese, cappelle, chiostro e monastero, nessuno dei quali, però, è intitolato a Stefano, il primo martire cristiano.
Quello di Santo Stefano è il complesso più singolare di Bologna, vero santuario cittadino e culla della fede dei padri. È noto soprattutto come “sette chiese”IMG20230204110012 perché composto dall’unione di più edifici sorti in epoche diverse.
Le origini del complesso sono controverse e discusse. Secondo l’ipotesi più accreditata fu elevato da Petronio sulle rovine di un tempio pagano preesistente, vicino al quale sarebbero state poi affiancate una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e, accanto al sacello con le spoglie dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola, gli edifici eretti fra il X e il XIII secolo dai Benedettini.
IMG20230617212333Sulla piazza si affacciano la chiesa del Crocifisso, di origine longobarda, del Calvario e dei SS. Vitale e Agricola e la chiesa della Trinità, ristrutturata fra il XII e il XIII secolo. All’interno si possono ammirare inoltre il Cortile di Pilato, con un bacile marmoreo donato da Liutprando e Ilprando, re dei Longobardi e il chiostro benedettino a duplice loggiato (sec. X-XIII), una delle più superbe creazioni del romanico emiliano. Da visitare infine il Museo che conserva dipinti, sculture e altre opere d’arte di varie epoche.

IMG20220917160221QUINTA TAPPA: Due Torri
È antico il fascino di Bologna. Chi percorre i vicoli del centro storico, i monumenti e i portici che hanno reso celebre nel mondo la città, ne resta completamente ammaliato. Tutti conoscono la Bologna “dotta”, “grassa” e “turrita”. Noi riscopriremo il significato di questi tre appellativi.
Citata nella Divina Commedia di Dante Alighieri, la Torre Garisenda, è famosa per la sua pendenza di 3,25 metri verso est/sudest, che indusse ad abbassarla di circa 20 metri a metà del ‘300. A partire dal Quattrocento la torre fu acquistataasinelli dall’Arte dei Drappieri, che ne diventò, poi, l’unica proprietaria fino alla fine dell’Ottocento, quando divenne proprietà comunale. Le superfici murarie esterne della torre sono state restaurate fra il 1998 ed il 2000, mentre una prima fase del consolidamento delle murature è stata attuata nel 1999 – 2000. La torre è visitabile dall’esterno. Alla fine del ‘300, la Torre degli Asinelli passò in proprietà al Comune. Il portale, posto sul lato della Torre che dà su Strada Maggiore, fu costruito in garisendaepoca rinascimentale quando la torre fu corredata del basso torresotto merlato. Il torresotto ha ospitato, prima, un corpo di guardia, poi, botteghe artigiane e commerciali. Subito dietro il portale, si trova la porticina, con architrave in selenite, che dà accesso alla torre. Questa piccola porta non è coeva alla torre poiché, come detto, tali costruzioni, che avevano scopo prima di tutto difensivo/offensivo, non presentavano porte di accesso, bensì una portafinestra posta a diversi metri dal suolo. Le torri erano, infatti, provviste di vari ballatoi esterni in legno sorretti da barre in selenite, dette meniani, di cui oggi è possibile osservare solo i monconi. Nel corso dei secoli la Torre degli Asinelli ha rappresentato un luogo simbolo per diversi aspetti della vita civile e militare bolognese: gli scienziati Giovanni Battista Riccioli (nel 1640) e Giovanni Battista Guglielmini (nel secolo successivo) utilizzarono la torre per esperimenti sul moto dei gravi e sulla rotazione della terra. Durante la seconda guerra mondiale,tra il 1943 e il 1945, la torre fu utilizzata con funzioni di avvistamento: quattro volontari si appostavano in cima alla torre durante i bombardamenti al fine di indirizzare i soccorsi verso i luoghi colpiti dalle bombe alleate. Infine, una curiosità: la Torre Asinelli nella sua lunga storia fu spesso colpita da fulmini, finché nel 1824 fu collocato l’impianto parafulmine. C’è una leggenda, collegata alla Torre degli Asinelli, di cui parleremo.

IMG20230617204345SESTA TAPPA: I portici, Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2021
Bologna è ufficialmente la Città dei Portici con la nomina di Patrimonio Mondiale UNESCO arrivata il 28 luglio 2021 direttamente da Fuzhou in Cina.
L’iscrizione costituisce un nuovo riconoscimento da parte di UNESCO per la città di Bologna che, nel 2006, è stata dichiarata Città Creativa della Musica. Il 28 luglio 2021 i Portici di Bologna sono stati insigniti del riconoscimento diIMG20230121202450_BURST001_COVER Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Da dieci secoli i portici di Bologna sono protagonisti dell’ospitalità e del buon vivere della città. Concepiti in origine come spazi coperti di proprietà privata e oggi utilizzati dal pubblico, i portici sono un simbolo di sostenibilità e contemporaneità, ancora oggi riconosciuti dai bolognesi e dai visitatori come elementi identificativi della città.

20200325170107_landscape_4_3_mobileSETTIMA TAPPA: Il Quadrilatero
Questo quartiere ospitava già dal medioevo la gran parte delle corporazioni di artigiani della città ed è oggi uno di quei luoghi più caratteristici di Bologna.
Le strade che attraversano questo quartiere sono per la maggior parte pedonali, la zona è frequentata da residenti e turisti e le strade sono spesso affollate e piene di vita. Il quadrilatero è una tappa imperdibile per chi visita la città per la prima volta ma anche le persone che frequentano Bologna da anni amano tornarci.mercato-2 Infatti ci sono numerosi locali e gastronomie pronte a soddisfare le esigenze dei golosi. Lo stesso vale per lo shopping, si possono trovare negozi di ogni genere, dall’extra lusso a quelli di fascia media, per non parlare dei banchi ortofrutticoli e quelli del pesce dove i bolognesi sono soliti fare la spesa.

IMG20230225194751OTTAVA TAPPA: Fontana del Nettuno
La fontana, detta anche del Gigante, venne realizzata dal francese Jean Boulogne (Giambologna) tra il 1563 e il 1566, su progetto del pittore palermitano Tommaso Laureti. La statua rappresenta il dio del mare in atto di placare le onde. Sotto stanno quattro putti con delfini e quattro sirene. Il monumento è stato oggetto di un radicale restauro tra il 1988 e il 1990. La piazza del Nettuno fu aperta nel 1564, abbattendo diverse case medievali, nell’ambito della riorganizzazione urbanistica del centro cittadino promossa dal vice legato Pier Donato Cesi.


L’evento, che si terrà sabato, 9 settembre 2023 (con punto di ritrovo in piazza Galvani, sotto la statua dello scienziato), partirà alle ore 20, con guida turistica certificata dalla Regione Emilia Romagna e si concluderà verso le ore 22. 

Costo della visita guidata (che comprende: accoglienza, radio guide, guida turistica certificata e assistenza):  19,00.

CONSIGLIATE SCARPE COMODE.
IL TOUR È A NUMERO CHIUSO.

Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).

La quota di partecipazione, per questioni logistiche e amministrative, sarà da saldare in anticipo, tramite carta di credito, oppure, bonifico bancario.

In caso di maltempo, la visita guidata si effettuerà ugualmente.

Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.


Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…

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