Seven. Sette misteri da svelare: viaggio alla scoperta dell’altra faccia dei monumenti del capoluogo emiliano…
Bologna è unica. Uniche, sono le sue ombre. Diventiamo predatori di misteri da svelare, attraverso alcuni importanti monumenti del centro storico. Una serata da brivido, in cui ci caleremo in una Bologna che non avevamo mai celebrato.
Storie insolite, che si raccontano all’ombra dei suoi vicoli medievali e dei suoi monumenti. Bologna è una città ammantata di un fascino arcano. Un set perfetto, insomma, per svelare i sette principali misteri del capoluogo emiliano.
Torre dei Galluzzi: Boccaccio ha una sconcia novella intorno a madonna Beatrice, che sopravanzava ogni altra in bellezza, non che intorno al suo marito Egano Galluzzi e ad un gentiluomo di Firenze col mentito nome d’Anichino.
In ogni caso la storia più celebre della “Galluzzi” è Romeo e Giulietta, bolognesi. Tutto nasce dalla rivalità tra i Galluzzi, di parte guelfa, e i Carbonesi, di parte ghibellina, le due famiglie più potenti della città attorno al 1258. I figli più giovani delle due famiglie, Virginia Galluzzi e Alberto Carbonesi, si incontrarono e si innamorarono perdutamente. I due trovarono un frate disposto a sposarli e trascorsero la prima notte di nozze indisturbati, tuttavia l’idillio durò poco. Giampietro Galluzzi li scoprì ed accecato dall’ira uccise Alberto. Virginia, disperata, si impiccò sulla torre (o da un balcone a seconda delle versioni) ancora visibile nella Corte Galluzzi, da cui si può accedere in piazza Galvani o via d’Azeglio.
Il papa che visse due volte: a Ugo Boncompagni, passato alla storia con il nome di papa Gregorio XIII, il cui pontificato è stato uno dei più significativi dell’intera cristianità, sono collegate alcune profezie e leggende, avute luogo proprio negli anni in cui, questo papa bolognese, fu in carica. Inoltre? Qual è il legame della statua che lo raffigura con San Petronio, santo protettore della città di Bologna? Inoltre, qual è il legame con Il calendario solare, ufficiale, utilizzato in quasi tutti i paesi del mondo?
Santa Caterina da Bologna e il miracolo del corpo, custodito presso la chiesa del Corpus Domini: costruito fra il 1477 e il 1480 dai toscani Nicolò Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Doccia, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L’edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de’ Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Il corpo della Santa, che visse nel convento fino alla sua morte, si conserva incorrotto nella cappella da più di cinquecento anni. L’edificio presenta una bella facciata rinascimentale, unico elemento rimasto della costruzione originale, la cui parte grezza è ravvivata da eleganti rilievi in terracotta attribuiti a Sperandio da Mantova. La chiesa fu totalmente ristrutturata nel 1687 dall’architetto G. Giacomo Monti, che decise di decorare l’interno attraverso splendide pitture di M. Antonio Franceschini, ornati di Enrico Haffner e rilievi in stucco di Giuseppe Mazza: purtroppo i bombardamenti dell’ultima guerra hanno fatto in gran parte scempio di questo prezioso apparato artistico.
Degni di nota alcuni dipinti del Franceschini, tra cui il famoso Transito di S.Giuseppe (1692), e di Lodovico Carracci nonché la tomba del fisico Luigi Galvani e di Laura Bassi, celebre donna-scienziato del secolo XVIII.
Luigi Galvani e il collegamento con Frankenstein: sapevate che il celebre romanzo “Frankenstein” è basato su fatti realmente accaduti? Mary Shelley trasse ispirazione da alcuni esperimenti che furono condotti proprio dal bolognese Giovanni Aldini, professore e ricercatore di fisica presso l’Università di Bologna. Nato nel 1792 a Bologna e nipote del noto Luigi Galvani, Giovanni seguì le orme dello zio nello studio degli effetti degli stimoli elettrici sui cadaveri: il fenomeno del galvanismo. Aldini organizzava rappresentazioni macabre e raccapriccianti, durante le quali faceva aprire gli occhi e la bocca a teste di animali e contrarre arti a corpi decapitati, applicando la corrente elettrica. Egli era convinto che con l’elettricità fosse possibile risuscitare un cadavere, ma per tentare l’esperimento gli occorreva un corpo intero e in buono stato. Normalmente si serviva dei corpi dei condannati a morte, ma dato che in quasi tutti gli stati europei le esecuzioni avvenivano per decapitazione, nel 1803 Aldini si recò a Londra, dove l’impiccagione gli poteva garantire cadaveri interi. Trovato il prigioniero adatto ne attese la condanna a morte: George Forrest, probabilmente innocente, fu accusato dell’omicidio di moglie e figlia e si racconta che Aldini comprò i giudici per giudicarlo colpevole. Non appena fu eseguita la sentenza prelevò il cadavere per i suoi esperimenti in pubblico, dando vita a uno dei suoi spettacoli più teatrali, tanto riuscito che il suo assistente morì d’infarto la notte stessa. Applicando elettrodi in varie parti del corpo fece sollevare al cadavere le braccia e le gambe, aprire la bocca e gli occhi, sollevare il petto come in un profondo respiro. Gran parte del pubblico credette che il cadavere fosse risuscitato, sia pure per breve tempo.
L’osteria Buca delle Campane e la congrega segreta: l’Osteria Buca delle Campane ha sede in un palazzo che risale al XIII secolo, nell’antica via Bagnaroli, così chiamata poichè a quei tempi vi abitò una famiglia di questo nome. Il 5 marzo 1478 lo stabile fu acquistato da Giovanni di Musotto Malvezzi per lire 60. Il giovedì del 27 novembre 1488, sulle ore 18, in tale palazzo fu scoperta una congiura ordita da Giovanni Girolamo, Filippo di Battista Malvezzi e i loro amici, i quali volevano uccidere Giovanni Bentivogli e tutta la sua famiglia. Nel 1501 vi fu alloggiato l’Ambasciatore di Francia diretto a Firenze. Ai primi del ‘600 la via prese il nome di “via delle Campane”, poichè nella vicina chiesa di San Giacomo esisteva una fonderia di campane dal 1548, da cui deriva il nome dell’Osteria. Intorno al 1628 lo stabile passò sotto la proprietà della famiglia Lambertini Pollicini. In una stanza al pianterreno nacque il 31 marzo 1675, Prospero Lorenzo di Marcello Lambertini, destinato poi a diventare, il 30 aprile 1731, Vescovo di Bologna, poi il 17 agosto 1740 divenne Papa Benedetto XIV. Alla fine del 1800, l’antico palazzo fu acquistato dalla famiglia Marconi, dalla quale discende il celebre scienziato Guglielmo Giovanni Maria Marconi. Fisico e inventore italiano, Marconi è conosciuto in tutto il mondo per aver sviluppato per primo un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio che ottenne una notevole diffusione: evoluzioni di tale sistema portarono allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di telecomunicazione come la radio, la televisione e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili. Eredi la moglie, Marchesa Maria Cristina e la figlia, Principessa Elettra. Nel 1905 all’Osteria Buca delle Campane fu rappresentata la commedia il Cardinale Lambertini, opera del commediografo bolognese Alfredo Testoni che ha per protagonista il Cardinale Bolognese. Fin dal 1958 l’Osteria fu sede della Goliardica Balla dell’Oca, ove è conservata la colonna, attorno alla quale venivano legate le matricole in attesa del processo studentesco. Gli affreschi che adornano le pareti della Sala degli Affreschi sono opera di tale studenti, tra i quali spicca il nome del maestro fumettista italiano Magnus, pseudonimo di Roberto Raviola nato e vissuto a Bologna, la cui arte ha conquistato l’intera Europa.
Le Sette Chiese, sede dei templari a Bologna: Bologna fu la sede templare più importante d’Italia, a capo della “provincia” del nord Italia. La storia templare della città fu però colpita da una feroce “damnatio memoriae” e per secoli si cercò di cancellarne tutte le tracce ed anche di rimuoverne il ricordo dalla storia. L’organizzazione del Tempio in Italia si basava su due province: una al nord, detta provincia di Lombardia, che comprendeva anche la Sardegna e faceva capo a Bologna, e una al sud, detta provincia di Apulia che faceva capo alla commenda di Monte Sant’Angelo. Roma non era soggetta a tali suddivisioni territoriali. I Templari arrivarono a Bologna nel 1161 e stabilirono la loro sede in strada Maggiore, tra vicolo Malgrado a via Torleone. L’entrata principale corrispondeva a quello che è oggi Palazzo Scaroli, in strada Maggiore n.80, vicino al monastero di Santa Caterina. Il Tempio a Bologna possedeva, fuori città, la più bella Commanderia del Nord Italia, il Cenobio di San Vittore, sui colli bolognesi. Il termine moderno ‘Commendatore’ deriva dal titolo del capo della Commanderia. Il termine era in uso sia tra i Templari che tra gli Ospitalieri.
Archiginnasio e Teatro Anatomico: la realizzazione dell’Archiginnasio fu commissionata da papa Pio IV per mezzo del Cardinale Legato Carlo Borromeo e del suo vice Pier Donato Cesi che assegnarono il progetto ad Antonio Morandi (detto il Terribilia), il quale terminò il lavoro di costruzione tra il 1562 ed il 1563. Ma qual era l’obiettivo di questa immensa e suggestiva realizzazione monumentale? Inoltre, sappiamo che, è da sempre particolarmente prestigiosa a Bologna la facoltà di Medicina, come prova l’esistenza dello straordinario teatro anatomico tutt’ora visitabile all’interno del palazzo dell’Archiginnasio. Tra le sue pareti operò un chirurgo ammantato da un’aura di leggenda, Gaspare Tagliacozzi, un uomo che ha precorso le epoche e compiuto prodigi tali da essere accusato di stregoneria tramite un processo postumo.
L’evento, che si terrà sabato, 17 giugno 2023 (con punto di ritrovo in piazza Galvani, sotto la statua dello scienziato), partirà alle ore 20, con guida turistica certificata dalla Regione Emilia Romagna e si concluderà alle 21:30. Auricolari forniti dallo staff, per un eccellente ascolto del tour.
Costo della sola visita guidata (con accoglienza + guida turistica + radio guide): € 16,00.
I ragazzi, dai 7 ai 18 anni e gli over 60, usufruiscono di uno sconto di € 2,00 sul costo della visita guidata.
Dopo il tour, ci sarà la possibilità di cenare, insieme, con menu completo, tradizionale o vegetariano, che va dal primo piatto al dolce, bevande incluse, presso la trattoria “Belfiore”: € 25,00.
IL TOUR È A NUMERO CHIUSO.
Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).
La quota di partecipazione, per questioni di esclusività del tour, con ingressi a tappe, prenotati e remunerati in anticipo, sarà da saldare in anticipo, tramite carta di credito (PayPal), oppure, bonifico bancario.
In caso di maltempo, la visita guidata si terrà ugualmente.
Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.
Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…
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