Bologna, 17 gennaio 2021, ore 16: Armistizio a Bologna, sulle tracce di Napoleone Bonaparte. Aneddoti, inediti e particolari sconosciuti, del triennio giacobino, a duecento anni dalla morte dell’Imperatore…

Il generale Napoleone Bonaparte, comandante dell’armata francese in Italia entra nel capoluogo il 20 giugno 1796, in un momento di sommossa popolare, che ritrovato l’antico spirito repubblicano e desiderava rovesciare il governo papale…

IMG-20201031-WA0006 (1)Napoleone voleva dare a ogni conquista del territorio italiano, un esito politico: la creazione in Italia di repubbliche alleate, dipendenti direttamente da lui e di cui servirsi per costruire le proprie fortune politiche. Così, il giorno successivo al suo arrivo, dopo aver congedato duramente il cardinale legato, rappresentante del potere pontificio, Bonaparte dichiarò solennemente ai senatorimde bolognesi di voler restituire alla città la sua antica libertà.

Anche Alessandro Manzoni, scrive un’ode per il generale Bonaparte, grande stratega e uomo ligio alle regole. Dedito alla patria, scaltro e conquistatore, si guadagna in fretta i gradi da ufficiale. Grande  manovratore, il suo scopo, si rivelò quello di legare Bologna alle regole ferree della repubblica francese appena nata.

00000667Quando il generale entra da Porta San Felice, l’equivoco sulla “u”, fa ritenere che i suoi natali siano bolognesi, infatti, fino a 33 anni, l’uomo si firma “Buonaparte”. Successivamente, lo francesizzerà in “Bonaparte”,
L’abbaglio nasce dal fatto che un Bonaparte de’ Ghislieri è segnalato a Bologna intorno al 1290. Terziario francescano, allievo di Raniero Fasani, fondatore dell’ospedale di Santa Maria della Vita e santamariadellavitadell’Ordine dei Battuti, il beato Bonaparte è sepolto nella chiesa delle Clavature nell’altare della cappella di destra (corpus b. Bonapartis Ghisleri).

sanpetronio1Entrato in Italia per costruire le proprie fortune politiche, dichiarò ai senatori bolognesi di volere restituire alla città la sua antica libertà. Anche i migliori senatori si misero al lavoro per donare un’adeguata veste giuridica al nuovo stato delle cose, ma il piano di Costituzione predisposto (votato nella basilica di San Petronio), non ebbe in realtà alcun effetto. Bologna doveva diventare capitale della Repubblica Cispadana, proclamata nel dicembre del 1796 (fu il primo stato ad adottare la bandiera tricolore). I progetti rimasero incompiuti e il capoluogo fu annesso alla Repubblica Cisalpina, nata il 9 luglio del 1797, con capitale Milano. Ben altra eco suscitò la visita di Napoleone Bonaparte, divenuto oramai imperatore (e Re d’Italia), nel 1805. Infatti, alcuni importanti provvedimenti, lasciarono un segno indelebile al volto della città: aulamagnaarchiginnasiorilancio e potenziamento dell’Università, che venne, tra l’altro, dotata di Aula Magna e degli orti botanici e agrario, la sistemazione idraulica del Reno, la trasformazione della Montagnola in giardino pubblico, la creazione di ortobotanicobologna

viali alberati attorno alle mura. In ogni caso, rompe in modo definivo, la staticità dei rapporti socio-economici precedenti e spariscono, definitivamente, istituzioni secolari che avrebbero influenzato, in modo determinante, i decenni successivi.

58d3883f-ebc0-4826-ad21-35c895ca4c36Parco della Montagnola
La modesta altura, si andrò formando con le macerie della fortezza di Galliera, più volte distrutta e ricostruita, anche se è più probabilmente dovuta all’accumulo, nel corso del ‘500, di materiali proveniente dai cantieri cittadini. Dalla seconda metà del ‘600 cominciò a essere utilizzata per il pubblico passeggio e divertimenti di vario genere. Il disegno attuale risale ai primi anni dell’Ottocento, quando per espressa montagnola-bolognavolontà di Napoleone, l’area verde fu ripensata da Giovanni Battista Martinetti, secondo i canoni del giardino alla francese. Nel 1896 venne aggiunta la scalea monumentale su via Indipendenza. Tra i numerosi alberi del parco risaltano alcuni platani monumentali che lo stesso Napoleone fece piantare.

facciata-in-pietra-scolpita-del-diavolo-su-un-arco-di-via-zamboni-che-conduce-alla-zona-ebraica-di-bologna-italia-2c6g246Bassorilievo di Bacco
La bocca del bassorilievo di Bacco era collegata con una vasca all’interno dell’appartamento dove, durante la Festa della Porchetta (il buon Napoleone Bonaparte, nel 1796 abolì una festa che era oramai tradizione per i bolognesi e si svolgeva tra Piazza Maggiore e le vie d_porcellina-1599_gc_croce-copiaattigue del centro storico; tre giorni intensi di festa, tra canti, balli, giocolieri e spettacoli di strada e, per l’appunto, tantissimo vino; il protagonista indiscusso di tale tradizione era il suino, protagonista dei vari festeggiamenti, cucinato alla brace; lo stesso veniva lanciato, addirittura, dalle finestre dei più abbienti, verso la gente in strada, che così poteva godere appieno di quella meravigliosa occasione di festa), i Bentivoglio erano soliti versare del vino che sgorgava copiosamente dalla bocca dello stesso, cosicché i passanti potessero dissetarsi direttamente in strada.

2004-Cripta_4Cripta di San Vitale e Agricola
La chiesa si vuole innalzata sui resti dell’Arena romana, dove, secondo la tradizione, sotto l’impero di Diocleziano, subirono il martirio i Santi Vitale e Agricola, i cui corpi furono riconosciuti da Sant’Ambrogio, durante la visita compiuta a Bologna nel ‘392. Ricostruita dalle monache benedettine nel XVI secolo, ospita pregevoli opere artistiche, tra cui lacripta-da-igreja-san rinascimentale cappella di Santa Maria degli Angeli e una suggestiva cripta millenaria, unico resto della chiesa primitiva. La chiesa subì varie vicissitudini: soppressi gli ordini monastici da Napoleone, il convento annesso alla chiesa (l’attuale cripta) venne chiuso per essere venduto e poi adibito a salotto letterario dalla contessa Cornelia Barbara Rossi di San Secondo. Solo alla fine del periodo napoleonico, la chiesa tornò ad assumere la sua funzione originaria, che conserva ancora adesso.

bannereventosocietacasinoLa società degli Amici
Nata in età napoleonica sulle ceneri e sull’esempio del settecentesco ritrovo aristocratico, la Società degli Casino ebbe, per tutta la prima metà dell’Ottocento una parte assai importante nella vita mondana, culturale e anche, politica. Essa comprendeva: lettura di giornali italiani e francesi, riviste scientifiche, letterarie e di moda; giochi vari (lotto, biliardo, carte); concerti ed accademie di musica; accademie di poesia; esercizi e feste di ballo; esercizi di scherma.
Ogni attività era affidata alle cure di una commissione apposita e poteva contare su una patte degli introiti derivanti dalle quote mensili pagate dai soci. Ebbe come ospite anche Giacomo Leopardi che, il 27 marzo 1826, vi recitò l’Epistola al Conte Carlo Pepoli. Era situato in via del Corso (attuale via Santo Stefano), nelle sale del severo Palazzo Rossi, costruito da Floriano Ambrosoli, pensando al Palladio.

220px-Luigi_Galvani,_oil-paintingLuigi Galvani
Bologna è spazzata dall’euforia. Un entusiasmo nuovo pervade larghi strati della popolazione, settantamila abitanti, escluso il contado. C’è da giurare? Ma giuriamo subito. Dal gonfaloniere all’ultimo maestro delle Arti è un accorrere a sottoscrivere la sacra formula: In nome di Dio e della Vergine e di tutti i Santi giuriamo Luigi_Galvani_2al signore generale Bonaparte che non faremo mai cosa contraria all’interesse della invitta repubblica di Francia ed eserciteremo l’ufficio nostro come buoni cittadini, rimosso ogni qualunque odio o furore, e tanto giuriamo nella forma patria, toccando gli Evangeli.
Firmano tutti, o quasi: solo Clotilde Tambroni, stimata cattedratica di letteratura greca all’università si rifiuta, perdendo l’incarico che riavrà solo il 19 novembre dell’800, per disposizione dello stesso Bonaparte. Anche lo scienziato Luigi Galvani (Luigi Galvani fu uno dei massimi esponenti della filosofia sperimentale del Settecento, autore di ricerche fondamentali nel campo delle scienze della vita e in particolare dei rapporti tra elettricità e moto muscolare. I suoi studi sull’elettricità animale inaugurarono un nuovo ambito di indagine, 255px-Luigi_Galvani_Experimentdenominato galvanismo, che contribuì all’invenzione di apparecchi rivoluzionari come la pila di Alessandro Volta, allo sviluppo di teorie filosofiche come la Naturphilosophie e alla nascita di nuove discipline scientifiche come l’elettrofisiologia. Per questi motivi l’impatto delle sue ricerche fu paragonato ai mutamenti prodotti dalla Rivoluzione francese in campo politico, e la sua opera è tuttora considerata una tappa rilevante nel processo che ha portato all’emergere delle moderne neuroscienze), fu privato delle cariche pubbliche che ricopriva, e dei relativi emolumenti, a causa del suo rifiuto di prestare giuramento alla Repubblica Cisalpina, instaurata dai francesi nell’Italia settentrionale. Minato nella sua identità pubblica e prostrato da cattive condizioni di salute, morì a Bologna il 4 dicembre 1798.

cappellafarnese1Cappella Farnese (Sala Farnese, Palazzo d’Accursio)
La Cappella del Legato o Cappella Farnese, fu eretta nel 1454 su progetto dell’architetto Aristotele Fioravanti all’epoca del cardinale Bessarione, primo cardinale legato. Venne chiamata anche Cappella Farnese da quando il cardinale Girolamo Farnese ne fece eseguire un restauro. È collocata al secondo piano di Palazzo d’Accursio, dove risiedevano i legati pontifici. La Cappella venne ricavata, insieme alla Sala Farnese e alla sottostante Sala d’Ercole, nella parte più antica dell’attuale Palazzo Comunale.
È di dimensioni molto ampie: una vera chiesa a 30 Palazzo_d'Accursio-Cappella_Farnese_1metri di altezza su Piazza Maggiore, ricca di fregi artistici ed affreschi di vaste dimensioni.
La cappella venne destinata al servizio del legato pontificio che la utilizzava per importanti cerimonie legate allo svolgimento dei suoi compiti e per accogliere davanti all’altare il giuramento del gonfaloniere e degli ufficiali con pubblico incarico. In questa cappella il papa Clemente VII, il 22 febbraio del 1530, incoronò Carlo V Re d’Italia con la Corona Ferrea; due giorni dopo, nella Basilica di San Petronio, lo incoronò Imperatore del Sacro Romano Impero.
Intorno al 1562 Prospero Fontana, che in quegli anni era un artista protagonista del manierismo a Bologna e a Roma, venne chiamato a dipingere gli affreschi raffiguranti otto Storie della vita della Vergine e, nella fascia sottostante le Storie dell’infanzia di Cristo a monocromo. Portale della Cappella Farnese in Palazzo d’Accursio, opera di Galeazzo Alessi.
Tra il 1561 e il 1565 l’architetto perugino Galeazzo Alessi, su commissione del cardinal Legato Girolamo Sauli, ampliò la cappella e ideò il fronte architettonico esterno che originariamente era in arenaria; a metà Ottocento durante gli interventi di restauro in Sala Farnese venne rivestito in scagliola. Nel 1811 la Cappella venne sconsacrata (attualmente, risulta ancora in tale stato) e utilizzata come archivio e deposito dalla Prefettura Napoleonica. Anche successivamente, nel corso dell’Ottocento, ha svolto funzione di deposito


L’evento, che si terrà domenica, 17 gennaio 2021 (con punto di ritrovo presso Dynamo, via dell’Indipendenza n. 71/L), partirà alle ore 16, con guida turistica certificata dalla Regione Emilia Romagna. Auricolari forniti dallo staff.

Costo della sola visita guidata (che comprende: guida turistica, accoglienza e radio guide):  22,00.
Sconto di € 2,00 per i ragazzi e per gli over 60.

Consigliate, scarpe comode.
IL TOUR È A NUMERO CHIUSO.

I partecipanti saranno obbligati a partecipare muniti di apposita mascherina.
Raccomandiamo il rispetto della distanza sociale di 1 metro.

Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/WhatsApp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).

La quota di partecipazione, per questioni logistiche e amministrative, sarà da saldare in anticipo, tramite carta di credito (PayPal), oppure, bonifico bancario.

In caso di maltempo, la visita guidata si effettuerà ugualmente.

Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.


Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…

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