Oggi parleremo della Festa della Porchetta, che si è svolta il 24 agosto di ogni anno, per più di cinque secoli…
La Festa della Porchetta ha rappresentato per la città, per tantissimo tempo, il culmine di una decina di giorni di festa che iniziavano alla vigilia di Ferragosto…
Oggi, parleremo di una tipica festa bolognese che, Napoleone Bonaparte, abolì nel 1793, durante la sua campagna in Italia, causando gravi disordini tra la popolazione. La manifestazione in questione si chiamava “Festa della Porchetta” e si teneva tra Piazza Maggiore e le vie attigue del centro storico. Il tutto consisteva in una tre giorni intensa di canti, balli, giocolieri, spettacoli in strada e tantissimo vino. Il tutto come contorno al piatto principale che era per l’appunto il suino, protagonista indiscusso dei festeggiamenti. Infatti, vere e proprie porzioni di carne cotta alla brace venivano lanciate addirittura dalle finestre dei più abbienti, verso la gente in strada che così poteva godere appieno della festa. Una delle ultime rappresentazioni della Festa della Porchetta, sopravvissute fino ai giorni nostri, si può ancora vedere all’inizio di via Zamboni ed è posizionata esattamente sopra l’arco di un vecchio porticato che introduceva nella corte dei Bentivoglio, proprietari del palazzo.
La bocca del bassorilievo di Bacco era collegata con una vasca all’interno dell’appartamento dove, durante la Festa della Porchetta, ma anche in occasione di successi famigliari, i Bentivoglio erano soliti versare del vino che sgorgava copiosamente dalla bocca dello stesso, cosicché i passanti potessero dissetarsi direttamente in strada.
Ahimè, il “buon” Napoleone Bonaparte decise di abolire questa tradizionale ricorrenza bolognese e una volta sconfitto ed esiliato, purtroppo, non fu mai più reintrodotta.
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