Parlare di Bologna, senza citarne la fervida realtà musicale che la contraddistingue, è praticamente impossibile. In effetti, anche l’UNESCO, nel 2006, l’ha dichiarata “città creativa della musica”. Camminando per le vie del centro, ripercorreremo le tappe di grandi maestri, che hanno fatto la storia della musica, passando anche per Bologna (con aneddoti e misteri, che il grande pubblico non conosce), per concludere la visita al Teatro Comunale, primo esempio di teatro lirico edificato con fondi pubblici e affittato dalla municipalità…
“Storie di eterne melodie” è un viaggio. Un viaggio nella città della musica. Una Bologna che ha intrinseca, nella propria storia, la cultura della musica. Le prime tracce riguardanti l’attività musicale bolognese risalgono al Duecento, ma il fermento vero e proprio va a coincidere con gli anni dell’amministrazione pontificia.
Un tour davvero singolare, che partirà dal Teatro Comunale – opera in stile Barocco -, arriverà al Convento di San Domenico, toccherà la Basilica di San Petronio, per concludersi in uno scorcio di Rossini. I protagonisti indiscussi saranno la musica e artisti quali Mozart, Rossini e Donizetti, che a Bologna hanno studiato e vissuto.
Prima tappa: TEATRO COMUNALE (ingresso esclusivo)…
Il fuoco che nel 1745 distrusse l’allora Teatro Malvezzi di Bologna, tutto in legno, dà inizio alla storia del teatro d’opera bolognese. Dopo l’incendio la città commissionò ad Antonio Galli Bibiena, membro della famosa famiglia di architetti teatrali e di scenografi, la costruzione di un nuovo teatro d’opera in pietra nello stile barocco del periodo. Il 14 maggio 1763 il Teatro Comunale aprì le sue porte al pubblico con la prima esecuzione de Il trionfo di Clelia di Gluck.
Documenti dell’epoca riportano che 1500 persone parteciparono all’evento inaugurale, sul totale di una popolazione che a quel tempo era di 70.000 abitanti. Da allora il Comunale è diventato famoso per l’alto livello qualitativo dei suoi spettacoli e per la fama degli artisti che arrivano da tutto il mondo. La cultura musicale di Bologna è ben nota: molti compositori, Mozart incluso, hanno studiato all’Accademia Musicale di Bologna; Rossini visse in città per anni e vide le sue opera messe in scena al Comunale; Verdi lavorava nella vicina Busseto e a Sant’Agata. Nel 1867 la prima rappresentazione italiana del Don Carlo ebbe luogo sul palcoscenico del Bibiena a pochi mesi di distanza dalla “prima” parigina. Ma la città e il teatro furono anche aperti all’arrivo di produzioni ed artisti non italiani. Poiché fu il primo teatro a mettere in scena le wagneriane Lohengrin, Tannhauser, Der fliegende Holländer, Tristan und Isolde e Parsifal, il Teatro Comunale acquisì per Bologna la fama di città “wagneriana”. Durante la prima esecuzione italiana del Lohengrin, Verdi era seduto in un palco del Teatro, tra le mani la partitura del suo rivale. Tra i grandi direttori apparsi sulla scena bolognese ricordiamo: Mariani, Toscanini, Furtwängler, von Karajan, Gavazzeni, Celibidache, Solti, Delman e, più recentemente, Muti, Abbado, Chailly, Thielemann, Sinopoli, Gatti e Jurowski. Le grandi voci storiche del XIX secolo sono tutte passate sul palcoscenico del Comunale. Nel XX secolo cantanti quali Stignani, Schipa, Gigli, Di Stefano, Christoff, Tebaldi, Del Monaco e, più recentemente, Pavarotti, Freni, Bruson, Horne, Ludwig, Anderson si sono esibiti in questo teatro. Oggi il Teatro Comunale continua la sua tradizione di eccellenza. Le produzioni più recenti sono state firmate da Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi, Bob Wilson, Pier’Alli, Werner Herzog e Calixto Bieito. Il Teatro si avvale della collaborazione di 95 professori d’orchestra e 70 artisti del coro e realizza in una stagione circa 80 spettacoli lirici e 30 concerti sinfonici.
Oltre a servire Bologna e la regione Emilia-Romagna, il Teatro ha viaggiato all’estero: ricordiamo le tournèes in Giappone negli anni 1993, 1998, 2002 e nel 2006, oltre alla partecipazione ad importanti festival internazionali quali Aix en Provence nel 2005 e Savonlinna nel 2006.
Seconda tappa: CONVENTO DI SAN DOMENICO, PIANO DI MOZART…
La chiesa di San Domenico e l’annesso convento costituiscono uno dei più importanti complessi monumentali della città. Lungo le navate laterali si aprono numerose cappelle riccamente decorate. La basilica conserva – e qui, si fonda la prima tappa del tour – l’organo su cui studiò Wolfgang Amadeus Mozart, quando soggiornò a Bologna (Mozart, nel 1770 aveva 14 anni ed era impegnato, sotto la guida del padre, in un viaggio in Italia. Il primo soggiorno bolognese di Mozart ebbe luogo nel marzo dello stesso anno. Inoltre, dal 20 luglio al 18 ottobre. In quell’occasione, Mozart prese lezioni da Giovanni Battista Martini, proprio sul piano conservato nella chiesta di San Domenico).
Terza tappa: ORGANO MONUMENTALE DI SAN PETRONIO…
La basilica di San Petronio è la chiesa principale di Bologna: domina l’antistante piazza Maggiore e, nonostante sia ampiamente incompiuta, è la sesta chiesa più grande d’Europa. Ai due lati dell’altare maggiore, sopra delle apposite cantorie, si trovano due organi a canne, tra i più antichi d’Italia e gli unici, ancora funzionanti. Il più antico è quello situato sul lato destro del presbiterio: un capolavoro che venne costruito nel 1400 e, pur essendo stato rimaneggiato nei secoli, è il più antico degli organi italiani giunti fino a noi. Nel corso dei secoli, entrambi gli strumenti hanno subito alcune modifiche ed entrambi sono stati, nel corso del tempo, restaurati.
Il palazzo, acquistato nel 1824 dal celebre compositore pesarese Gioacchino Rossini, fu la dimora del musicista per circa vent’anni, prima del suo trasferimento a Parigi. Sulla facciata principale troneggia un distico latino che recita: “Non è il padrone che deve inorgoglirsi della casa, ma la casa del padrone”, mentre su quella laterale, tra note musicali, si legge il distico “Accompagna i versi con le sette note musicali, in mezzo ad un profumato boschetto di alloro”…
L’evento, che si terrà il 20 ottobre 2019 (con punto di ritrovo presso Largo Respighi nr. 1, davanti al Teatro Comunale), partirà alle ore 10, con guida turistica certificata dalla Regione Emilia Romagna e si concluderà alle 12:30 (con pranzo tradizionale o vegetariano, la conclusione è prevista per le ore 14:45). Auricolari forniti dallo staff, per un eccellente ascolto del tour.
Costo della sola visita guidata (con ingresso esclusivo presso il Teatro Comunale + guida turistica + radio guide): € 22,00.
Visita guidata + pranzo (con cucina tradizionale o vegetariana, presso la “Trattoria Belfiore”): € 42,00.
I bambini, sotto i 6 anni e i portatori di disabilità, non pagano la visita guidata. I ragazzi, dai 7 ai 18 anni, gli over 60, usufruiscono di uno sconto di € 2,00 sul costo della visita guidata.
Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).
La quota di partecipazione, per questioni di esclusività del tour, con ingressi a tappe, prenotati e remunerati in anticipo, sarà da saldare in anticipo, tramite carta di credito (PayPal), oppure, bonifico bancario.
In caso di maltempo, la visita guidata si terrà ugualmente.
Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.
Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…
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