Ravenna è patrimonio dell’umanità per i suoi tesori d’arte, ma nasconde anche molte leggende e storie notevoli…
Misteri tra i mosaici è un viaggio nascosto dietro alle opere d’arte di Ravenna. La città ebbe una storia complessa, di decadimento e di trionfali risurrezioni. I sovrani barbari, alla fine dell’Impero romano, la resero grande. Odoacre e Teodorico la trasformarono in residenza regale, con capolavori come il Mausoleo e San Apollinare Nuovo. Ma fu Giustiniano a farne un gioiello dell’impero bizantino.
Durante una tempestosa traversata da Bisanzio a Ravenna, Galla Placidia fece un voto: se fosse riuscita a giungere sana e salva avrebbe costruito una chiesa, in cui avrebbe fatto rappresentare i pericoli del mare. Successivamente, mantenne il suo voto. Racconteremo questa e altre leggende, durante il tour serale ai mosaici di Ravenna…
LA TOMBA DI DANTE E IL MISTERO DELLE OSSA TRAFUGATE…
Il 14 settembre 1321 moriva a Ravenna Dante Alighieri, ammalatosi (probabilmente di malaria) mentre faceva ritorno da un’ambasciata a Venezia. La sua salma venne sepolta in un’arca presso il tempio ravennate di San Pier Maggiore e da allora non ha mai lasciato la città romagnola. Firenze non tardò a chiedere la restituzione delle spoglie di Dante, la prima volta dopo settantacinque anni dalla morte, poi nel 1428 e di nuovo nel 1476: sempre senza successo. I fiorentini ce l’avevano quasi fatta nel 1519, quando papa Leone X (figlio di Lorenzo il Magnifico) acconsentì alla traslazione del corpo da Ravenna, ormai sotto il governo pontificio, a Firenze: qui sarebbe stato eretto un monumento funerario all’altezza del grande poeta, e Michelangelo si era già proposto per la realizzazione dell’opera. Eppure, al momento dell’apertura del sepolcro, i messi inviati a Ravenna non trovarono nulla: la tomba era vuota. Chi aveva trafugato le ossa del grande poeta? La verità sul corpo di Dante sarebbe venuta alla luce solo nel 1865, quando, nell’abbattere un tratto di muro prossimo alla cappella di Braccioforte, fu trovata una cassetta di legno.
IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA…
Galla Placidia (386 – 450 d.C.), sorella dell’imperatore Onorio, l’artefice del trasferimento della capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna nel 402 d.C., fece costruire questo piccolo mausoleo a croce greca per sé intorno al 425-450; tuttavia non fu mai utilizzato in tal senso in quanto l’imperatrice, morta a Roma nel 450, fu seppellita in questa città. Anche se oggi appare come un edificio a sé, in origine doveva collegarsi al lato meridionale del nartece della vicina Chiesa di Santa Croce, realizzata sempre da Galla nel secondo quarto del V secolo. Esternamente è molto semplice e modesto, soprattutto se confrontato con la ricchezza della decorazione musiva interna, resa ancora più splendente dalla luce dorata che filtra attraverso le finestre di alabastro.
La parte inferiore delle pareti è rivestita da marmi mentre la zona superiore è interamente decorata da mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola. I temi iconografici, a cavallo tra la tradizione artistica ellenistico-romana e quella cristiana, sviluppano a più livelli interpretativi il tema della vittoria della vita eterna sulla morte. Quest’edificio emana un’atmosfera magica. Le innumerevoli stelle della cupola hanno colpito nel corso dei secoli la fantasia e la sensibilità dei visitatori tanto che si narra che Cole Porter, in viaggio di nozze a Ravenna, rimase talmente colpito dall’atmosfera del piccolo mausoleo e dalle sue stelle, da comporre la sua famosissima canzone Night and Day.
LA BASILICA DI SAN VITALE…
La Basilica di San Vitale è uno dei monumenti più importanti dell’arte paleocristiana in Italia, in particolar modo per la bellezza dei suoi mosaici. Fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio, la basilica a pianta ottagonale fu consacrata nel 548 dall’arcivescovo Massimiano. L’influenza orientale, sempre presente nell’architettura ravennate, assume qui un ruolo dominante sia da un punto di vista architettonico, in quanto fonde elementi della tradizione orientale e occidentale, sia della decorazione musiva che esprime in modo chiaro l’ideologia e la religiosità dell’epoca giustinianea. Alla basilica a tre navate si sostituisce un nucleo centrale a pianta ottagonale, sormontato da una cupola e poggiante su otto pilastri e archi. La cupola e i nicchioni furono affrescati nel 1780 dai Bolognesi Barozzi e Gandolfi e dal Veneto Guarana. Quando si entra nella basilica di San Vitale lo sguardo viene catturato dagli alti spazi, dalle stupende decorazioni musive dell’abside, dagli ampi volumi e dagli affreschi barocchi della cupola. Forse per questa tensione verso l’alto non si nota un piccolo e meno noto gioiello. Nel presbiterio, proprio di fronte all’altare, su un lato del pavimento ottagonale è rappresentato un labirinto. Le piccole frecce partono dal centro e attraverso un precorso tortuoso si dirigono verso il centro della Basilica. Nei primi anni della cristianità il labirinto spesso era usato come simbolo del peccato e del percorso verso la purificazione. Trovare la via d’uscita dal labirinto è un atto di rinascita.
Una volta completato il percorso del labirinto del pavimento di San Vitale si possono alzare gli occhi verso l’altare e contemplare i mosaici, tra i più belli della cristianità.
L’evento, che si terrà venerdì, 25 agosto 2017 (con punto di ritrovo davanti alla Basilica di San Vitale), partirà alle ore 21, con guida turistica certificata dalla Regione Emilia Romagna e si concluderà verso le ore 23. Auricolari forniti dallo staff, per un eccellente ascolto del tour.
Costo della sola visita guidata (che comprende: biglietto cumulativo alle opere d’arte di Ravenna, utilizzabile anche nei 7 giorni successivi al tour, in autonomia, guida turistica, radio guide): € 23,50.
I bambini, sotto i 6 anni di età e i portatori di disabilità, non pagano la visita guidata. I ragazzi, dai 7 ai 18 anni, gli over 65, usufruiscono di uno sconto di € 2,00 sul costo del tour.
Per partecipare alla visita guidata, è obbligatorio prenotarsi, spedendo un SMS/Whatsapp, al numero +39 3897995877, oppure, mandando un messaggio alla pagina di Facebook “I love Emilia Romagna” (indicate il nome e cognome di ogni partecipante, numero di telefono e almeno un indirizzo email).
La quota di partecipazione, per questioni logistiche e amministrative, sarà da saldare in anticipo, tramite carta di credito (PayPal), oppure, bonifico bancario.
In caso di maltempo, la visita guidata si effettuerà ugualmente.
Durante l’evento, verranno scattate fotografie, che successivamente, saranno pubblicate sulla pagina di Facebook.
Buon divertimento con le visite guidate di “I love Emilia Romagna”…
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